martedì

0 - INCIPIT


La sabbia scorre davanti a me, lenta, inesorabile, silenziosa. Non le frega nulla di quello che le accade intorno: lei procede, supera gli ostacoli, li aggira, devia in più direzioni... e giunge infine all'unica destinazione possibile.

Sento il vento attorno a me. Apro gli occhi. Subito, li richiudo: la sabbia, la maledetta sabbia li ferisce, li graffia. Mille piccole insidiose lame. Allora è tutto vero... Sono qui, ai confini del mondo, solo, forse l'unico rimasto, e senza più speranze.
Ma no, non può essere. In fondo, non ho ancora visto niente; c'è il vento, c'è la sabbia, è vero, ma forse non mi trovo in quel posto...
Sento il mantello tra le mie dita. Lo afferro e lo uso per ripararmi il volto. Finalmente riapro gli occhi... e ora si, non ho più dubbi.
Una sterminata distesa di sabbia nera, ferrosa, è l'unica cosa che mi circonda. Alte dune sferzate dal vento seminano granelli ovunque; non vedo il Sole nel cielo, o gli altri astri. Una sfocata luminescenza rossastra colora l'aria sopra di me. In fondo, molto lontano – o a pochi passi, chi può dirlo? - strane figure pervadono l'orizzonte: alte colonne di fumo nero, enormi mostruosità della psiche umana, informi orridi astrattismi.

Mi trovo nel deserto dell'Oblio.

D'improvviso, ricordo come ci sono finito. Perchè sono qui, chi mi ha mandato, cosa devo fare.
Ho visto cinque anni di guerre e battaglie. Ero lì quando tutto è cominciato, mi trovavo lì fino a poco fa... prima che tutto finisse. Nella mia bisaccia ho tutto il necessario: una penna, una piccola tavola e una lunga pergamena. Li tiro fuori.
In quell'istante, come per un sortilegio, il vento cessa, e non è un caso. Mi siedo, incrocio le gambe, poggio la tavola sulle ginocchia, posiziono la pergamena... e, con pugno fermo, in un attimo d'ispirazione, comincio a vergare le

CRONACHE DELL'ORDA DEI TREDICI

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